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CENNI STORICI




















I primi documenti giacenti presso l'Archivio di Stato ed in quello della Diocesi di Locri-Gerace, danno come anno di fondazione della Veneranda Confraternita del SS. Rosario di Mammola il 1589, dopo di che il buio più assoluto.
E' solo nel 1779, quasi duecento anni dopo, che questa pia associazione entra nel pieno delle sue funzioni, per opera di persone che animate da farvente spirito di cristiana solidarietà, mutuo soccorso e zelante fede nella Madre Celeste, s'impegnano a dare nuovo impulso alla languante corporazione.

L'indigenza regnava sovrana e non era raro che, morendo nella più nera miseria, si rischiasse di rimanere insepolti. Fu cosi che nacquero le Misericordie e le Pie Unioni della Buona Morte; le quali garantivano ai propri associati un minimo di dignità almeno dopo il trapasso, assicurando loro una degna sepoltura.
La Confraternita del Rosario era composta dai nobili del paese che hanno voluto un associazione quasi di èlite.
Il 7 marzo 1779, Re Ferdinando di Borbone, sottoscrive il Regio Assenso,



















sancendo così l'operatività della Confraternita a tutti gli effetti legali.
La richiesta alla regale autorizzazione fù avanzata da un gruppo di cittadini esemplaricon a capo il Priore Francesco Antonio Gentile che ne sottoscrisse la supplica quando Arciprete era Don Domenico Bruzzese.
Il 7 Maggio 1824 la Confraternita viene elevata al rango di Arciconfraternita dal sommo Pontefice Leone XII, all'epoca era Arciprete Don Filippo Ferraro. Il nuovo privilegio consente alla pia di sfilare in testa alle processioni e in tutte quelle manifestazioni che vedono la presenze di altre confraternite.
L'11 giugno 1902 la Arciconfraternita, con allora Don Cosimo Agostini come Arciprete, viene aggregata per delega del Maestro Generale dei Padri Domenicani alla Confraternita primaria del SS. Rosario di Roma.
Le Confraternite operanti nel comune di Mammola erano sette e precisamente quelle di Sant'Antonio, San Giuseppe, Santa Lucia, Sant'Anna, San Filippo Neri, SS. Annunziata e SS. Rosario.
Al momento esistono solo le ultime due, anche se a onor del vero, quella di San Filippo Neri stenta a decollare nonostante un gruppo di tenaci sostenitori con a capo il reggente la chiesa omonima , sig. Vincenzo Lanzetta, Stia facendo di tutto per farla riprenderla, le altre furono sciolte dal Sinodo Rossi. Va comunque ricordato che se tante erano le confraternite presenti sul territorio mammolese, altrettanto è che la popolazione non era da meno; basti pensare che sul finire del 1900 era di quasi 15.000. Va anche ricordata che dagli anni che vanno dal 1886 al 1888, la Confraternita del SS. Rosario contava più di 238 iscritti, in quanto in essa sono poi convenuti fedeli di ogni ceto sociale.

IL PRIORE
Il Priore, eletto a scrutinio segreto dall'Assemblea Generale dei Confrati ogni tre anni, a norma dello Statuto che ne disciplina le regole, assume il governo della Confraternita ed, insieme al Direttivo indice le riunioni, ne sottoscrive i verbali e, con l'esempio e la parola, incita i Confratelli ad operare sempre meglio per il bene della comunità.
Egli, apostolo della fede, fa sue le virtù teologali di Temperanza, Fortezza, Giustizia e Solidarietà che, se giustamente applicate, fanno di un buon padre di famiglia, un orgoglioso capogruppo che, come nocchiero intrepido, governa la Confraternita facendola approdare in seno a nostra Santa Madre Chiesa della quale ci dichiariamo figli devoti ed obbedienti.
A questo delicato compito è chiamata persona di comprovato equilibrio, morale e religioso, nonché di forte rettitudine spirituale. Oltre a curare lo spirito dei suoi affiliati, il Priore è anche responsabile, garante e tutore del patrimonio immobiliare, economico e societario. Garantisce la custodia, la conservazione e la cura di tutti i beni che i suoi predecessori, con grandi sacrifici economici, hanno fatto giungere fino ai giorni nostri.


FINI ISTITUZIONALI


Le Confraternite: partecipano attivamente attraverso i vari raduni diocesani che si succedono e si concretizzano con l'attivazione dello Statuto Confederale, che vede il Confrate impegnato in prima persona alla Pastorale Diocesana, che richiede la partecipazione fattiva ed operosa a tutte le manifestazioni di carattere religioso e laico.

Il Confrate: prende coscienza del suo ruolo perché stimolato a partecipare agli incontri di formazione, evangelizzazione, catechesi e rinnovamento spirituale in conformità e in rispetto dello Statuto che ne regola l'applicazione, sotto l'occhio vigile dell'Ordinario Diocesano.

I Confratelli: consci dell'importanza della preghiera comunitaria, ogni Sabato partecipano numerosi alla Santa Messa Vespertina officiata dall'Assistente Spirituale, nella persona del Parroco che officia la messa. In quest'occasione, assisi sugli antichi stalli cantano i Salmi della settimana creando un'atmosfera di raccoglimento e di preghiera corale che ricorda quando i nostri padri, con il loro latino volgare, riuscivano a coinvolgere tutto il popolo di Dio.

La Confraternita, seguendo le norme statutarie ma, soprattutto per fede, partecipa a tutte le funzioni indossando l'antico abito tradizionale, in tutte quelle occasioni e circostanze che lo richiedono.

L'Assistente Spirituale: è nominato dal Vescovo nella persona, il più delle volte, del Parroco che cura la Parrocchia sede della Confraternita, in modo da poter dare assistenza spirituale ai Confrati. Il suo compito è quanto mai delicato e impegnativo esso, infatti, è responsabile e garante della formazione spirituale dei Confratelli, a lui affidati.
Ne cura l'insegnamento religioso e li istruisce perché ben comprendano e mettano in pratica la legge del Signore, facendone osservare i precetti della Chiesa. Li coinvolge attivamente alla messa in pratica della Pastorale Diocesana, spiegando loro i concetti di Fede. Speranza e Carità.
Egli, pertanto, sollecita amorevolmente il Priore finche la Confraternita si faccia carico, per quanto può, di mettere a disposizione della Caritas Parrocchiale una seppur minima parte delle modeste entrate quale contributo da destinare a quel settore. Spiega loro i passi del Vangelo e li istruisce aggiornandoli anche sulla catechesi. Partecipa alle riunioni del Direttivo e suggerisce, impostandone le linee, ciò che è più consono al decoro della Confraternita sotto il profilo religioso e, per Statuto, ha diritto di Veto quando il comportamento del Direttivo è difforme dalla Pastorale Diocesana.

LA VESTIZIONE

II rito di cui si stava perdendo la memoria, è quello della Vestizione; era questo, un momento magico per tutta la comunità che in esso vedeva rinnovata la promessa di amore e di fedeltà ai nostri amati Santi protettori, accentuandone così la pietà popolare. Era un rito di particolare solennità che, dopo un adeguato periodo,di preparazione e d'intensa preghiera, promuoveva il neofito al rango di Confrate.
La cerimonia, semplice ed emozionante, risale ai primordi delle pie associazioni quando i componenti della Confraternita usavano coprirsi il capo con un cappuccio per operare in anonimato ed evitare, quando facevano le opere di misericordia, di essere riconosciuti. Oggi il cappuccio è solo un'appendice dell'abito, avendo esso smesso la sua funzione originaria.


















Fonti prese da:

Arciconfraternita del SS Rosario Mammola RC
Cenni Storici sull'Origine e Fondazione
a cura di Nicodemo Pazzano





















Direttivo dell'Arciconfraternita aggiornato al 2011
PRIORE: Mazzone Fabio;
1 Assistente: Barillaro Sergio;
2 Assistente: Agostino Ettore;
Segretario: Larosa Giuseppe;
Vice segretario: Romeo Salvatore;
Tesoriere: Agostini Daniele;
Maestro dei novizi: Ferraro Nicodemo;
Consiglieri: Agostino Anna e Panetta Damiano.

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