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Locri, 16 marzo 2011

Carissimi,
domani ricorre il 150 anniversario dell’Unità d’Italia, giustamente ricordato e celebrato per rinsaldare l’unità nazionale, per aumentare il nostro amor patrio, per far crescere il nostro senso civico. Lo celebriamo nel ricordo anche di tutti i grandi protagonisti che hanno realizzato l’unità e poi hanno lavorato per la crescita dell’Italia, soprattutto nei momenti difficili della nostra storia.

Celebriamo entusiasti questa ricorrenza anche noi cattolici, nonostante l’unità nazionale sia nata nel contesto di una situazione di incomprensione con la gerarchia ecclesiastica e di buona parte del mondo cattolico. Siamo fieri, però, del contributo che hanno dato le nostre comunità ecclesiali alla costruzione del nostro paese. I cattolici, chiariti i contrasti e le incomprensioni iniziali che li tennero per molti anni fuori della vita politica organizzata, sono stati parte determinante dello sviluppo dell’Italia in ogni settore della sua vita.
Ma dobbiamo celebrare guardando anche al futuro.
Dobbiamo allora crescere nel sentirci cittadini di questa nazione. Come cristiani dobbiamo convincerci che i doveri civici, quando sono conformi ai valori nei quali crediamo, appartengono al nostro impegno morale e non possiamo assolutamente disattenderli. Essere cittadini leali in questo mondo è garanzia di godere domani la cittadinanza celeste.
Chi ha responsabilità politiche o sociali nell’apparato dello Stato deve adempiere ai suoi doveri con dedizione e passione, sapendo di rispondere così ad un dovere morale che fa parte della fede professata. L’etichetta cristiana o l’affermazione di difendere i valori cristiani, non siano ostentate solo per fini politici e di interessi di parte.
Riscopriamo ancora una volta il nostro ruolo di protagonisti del nostro futuro, facendo tesoro della democrazia, della libertà politica che godiamo, del confronto che possiamo svolgere pur avendo ispirazioni e valori diversi. Dobbiamo avere il coraggio di portare avanti le nostre idee e i nostri valori nel confronto leale e costruttivo, senza arroganza ma anche senza timori. Come credenti non abbiamo solo una storia da raccontare, ma un futuro da costruire.
La felice ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia porta con sé ancora insoluto il problema delle due Italie, mai pienamente unificate, e il dramma della questione meridionale.
Se da una parte ci incoraggiamo reciprocamente ad essere più protagonisti del nostro futuro, dall’altra non possiamo nasconderci che da soli non riusciamo e risolvere il problema del nostro futuro.
Chiediamo soprattutto a chi ci governa a livello regionale, provinciale e locale un protagonismo intelligente e generoso inventando piani di sviluppo consoni al nostro territorio, utilizzando proficuamente le risorse ancora disponibili a livello nazionale ed europeo. Chiediamo lavoro per i nostri giovani, che freni l’esodo della nostra gente dalla nostra Regione.
Al governo nazionale chiediamo maggiore attenzione per noi gente del Sud, penalizzati da provvedimenti che non tengono conto della nostra realtà storica ed ambientale, ma solo delle impietose esigenze economiche. Stiamo soffrendo per i provvedimenti presi sulla scuola, sui trasporti, sulla sanità.
Faccio ancora appello per la nostra Locride, che viene sempre più emarginata nel contesto di una emarginazione più generale della nostra Regione. Qui da noi tutto si coniuga al negativo, senza mai alcuno spiraglio di speranza: chiudono le scuole, chiudono i servizi pubblici, gli uffici postali, le postazioni sanitarie, le strade … fino a quando e fin dove? E’ sconsolante la desertificazione dei nostri piccoli centri. Chi prende a cuore questa situazione?
Voglia il cielo che la lieta ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia, riporti anche il nostro Sud a godere con il Nord i benefici di quello sviluppo che i nostri emigrati hanno costruito al nord e nel resto d’Italia.
Carissimi, come credenti continuiamo a dare il nostro contributo leale e generoso alla crescita della nostra patria, e preghiamo il Signore che dia al nostro Sud e a tutta l’Italia giorni migliori. Lo speriamo dal profondo del cuore..
Auguri Italia. Ad multos annos.

+ p. Giuseppe Fiorini Morosini
Vescovo di Locri-Gerace

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