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Carissimi giovani,
All’inizio della Quaresima di quest’anno 2011 ho pensato in modo particolare a voi, ai quali guardo come portatori di speranza per il nostro territorio.
La quaresima per i cristiani serve proprio per riflettere e per decidersi a convertirsi sulla base della parola di Dio, che ci interpella sempre. E’ un tempo di grazia concessoci da Dio per fare a livello personale scelte di bene, che sicuramente avranno una ripercussione anche sociale, perché i nostri comportamenti sono alla base delle condizioni di vita che si creano sul territorio.

Nella mia lettera pastorale sulla speranza per la Locride ho detto che c’è bisogno di un rinnovamento delle coscienze alla luce della fede per far scattare il cambiamento desiderato ad ogni livello. E voi siete per noi adulti la voce critica, che ci spinge a dare ragione delle difficoltà che attraversiamo, per creare le possibilità del cambiamento. Infatti il nuovo degli uomini e tra gli uomini nasce sempre da una riflessione critica su ciò che si vive, conseguenza di scelte e di decisioni prese da chi ha in mano la conduzione della comunità ad ogni livello.
Vi invito a non perdere mai la freschezza del vostro senso critico, che è generato proprio dalla speranza che portate dentro di cambiare le cose. Non venga meno il vostro coraggio di andare controcorrente. Se ciò avvenisse, noi perderemmo parte della nostra speranza. Perché sperare nel futuro, se voi pensate che per il nostro territorio non ci sarà futuro diverso?
Ma in questo tempo quaresimale i due valori suindicati, senso critico e coraggio di essere diversi, vi portino anche a discutere su voi stessi, sulla vostra autenticità, sulla vostra coerenza nell’andare controcorrente.
Prendete a modello Gesù, che è la coscienza critica e la luce dell’umanità. Egli, per capire la volontà del Padre e scegliere la strada da percorrere, ha sentito il bisogno di solitudine, di silenzio, di preghiera, di digiuno.
Il suo esempio è uno stimolo per noi, per vivere la nostra quaresima.
Impariamo da Gesù come affrontare la vita, come dire agli altri parole di speranza, come compiere per loro gesti di amore.
Gesù, che doveva portare agli uomini un messaggio di salvezza, per compiere questa missione inizia dalla sua interiorità, per trovarvi dentro l’eco della voce del Padre. Accolta tale voce, si rivolge poi a pochi pescatori sulle rive di un lago e invita anche loro a rientrare nella propria coscienza per convertirsi e iniziare così con lui l’avventura di cambiare il mondo.
Così è cominciato il Cristianesimo: con Gesù che, dopo il digiuno dei quaranta giorni nel deserto, presso un lago e rivolto a poche persone, lancia un messaggio da accogliere personalmente: fate penitenza, convertitevi. Dovunque poi è arrivato lungo i secoli, fino ai nostri giorni, l’annuncio del Vangelo di Cristo, è risuonato lo stesso invito per ogni singola persona: convertiti.
Siete capaci anche voi, di vivere così la quaresima, accogliendo l’invito di Gesù a convertirvi per diventare strumento di vita e di speranza per l’umanità?
Ve lo auguro di cuore,

+ p. Giuseppe
Vostro Vescovo

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